Caldo africano: come annaffiare le piante?

La situazione è ardua in estate per le piante che stanno sui balconi di città, e lo è ancora di più con le temperature che abbiamo raggiunto in questi giorni. Il problema si verifica soprattutto per le piante in vaso: quelle in terra infatti hanno più risorse per far fronte alla carenza idrica. Nel vaso invece non c’è modo di salvarsi: quelli di plastica esposti al sole pieno “cuociono” le radici, quelli di terracotta, data l’alta porosità, disperdono l’acqua velocemente. In questa condizione da “corso di sopravvivenza”, come dobbiamo annaffiarle? E c’è modo per farle stare meglio?

La prima domanda che ci poniamo di solito riguarda le annaffiature: e tutti dicono “bagnate di sera o la mattina presto, quando fa più fresco”. Il consiglio è validissimo ma attenzione a non metterlo in pratica in assoluto. Dato che il vaso (e più è piccolo, peggio è, attenzione ai bonsai!) fa in fretta a disidratarsi con questo caldo (a volte è questione di ore!), può accadere che l’acqua che avete dato nel momento giusto non sia sufficiente alla pianta. In quel caso può sopravvenire una crisi idrica che la porterà a seccare parte della sua chioma per combattere la disidratazione. Una volta secche, foglie e rami difficilmente si riprendono, quindi è vero: bagnamo di mattina e di sera, ma se vediamo che la nostra pianta ha bisogno disperatamente d’acqua all’ora di pranzo, BAGNAMOLA SUBITO, senza aspettare il momento più favorevole. Questo le impedirà di seccare e renderà il recupero più facile. Se dopo una bella bagnata, riusciamo anche a spostarla in un posto un pochino più ombreggiato, avremo maggiori possibilità di farla sopravvivere, anche nelle condizioni più difficili.

Un altro trucco utile: copriamo la superficie di vasi e fioriere con un bello strato di corteccia o gusci di nocciole, pigne o altro materiale inerte (argilla espansa, graniglia). Questi materiali si trovano in sacchi (anche piccoli) nei garden e nei vivai, e riducono la traspirazione, in modo che l’umidità venga trattenuta più a lungo nel vaso e la superficie del terreno non secchi completamente. A causa della forte perdita di umidità infatti si verifica un fenomeno decisamente dannoso: la terra si comprime al centro del vaso lasciando ampi solchi lungo il perimetro. Questa condizione è pessima perché l’acqua che darete alla pianta tenderà a scorrere via lungo quei solchi, lasciando la terra al centro del tutto asciutta, e con lei la pianta stessa, che non sarà in grado di dissetarsi. E in più non vi spiegherete perché la pianta deperisce, avendole dato acqua in abbondanza!

Altra idea: se avete le piante nei classici vasi tondi da vivaio, compratene alcuni di una misura più grande, possibilmente di colore chiaro, e ponete quelli piccoli dentro quelli grandi: aiuteranno a combattere il fenomeno della “bollitura” delle radici, tipico dei vasi di plastica scuri.