“Vestire il paesaggio”: a Pistoia il verde diventa protagonista

Avete un grande giardino e volete avere, dall’oggi al domani, un boschetto di grandi betulle che sembrino piantate lì da sempre? Facile, basta venire a Pistoia. E’ questa la sorpresa che si rivela agli occhi di chi esplora il dedalo di viuzze che circonda la città, in cui si alternano sconfinati campi di alberi e arbusti coltivati, uno dopo l’altro, senza soluzione di continuità. Vivai, vivai e ancora vivai: sembra che in questa città nessuno faccia un mestiere diverso da quello di coltivare piante. E’ questa la grande realtà che si scopre in Toscana, e l’occasione viene felicemente fornita dalle tre giornate di “Vestire il paesaggio”, convegno internazionale che si è concluso sabato sera, 3 luglio, con un’elegante cena di gala nelle splendide Terme del Tettuccio di Montecatini.

Il grande evento internazionale organizzato dalla Provincia di Pistoia rappresenta un’occasione ghiotta per paesaggisti, enti pubblici e giornalisti che scoprono una realtà, quella del vivaismo all’ingrosso di Pistoia, spesso poco nota nella stessa Italia e sorprendentemente aperta all’estero. Durante l’intensa staffetta di convegni di “Vestire il Paesaggio”, nella sala della limonaia medicea di Villa La Màgia, si indagano molti aspetti della relazione che l’uomo ha con il verde: Fiori&Foglie c’era e avremo modo di approndire insieme qui sul blog alcuni interessanti spunti sui temi trattati, come la relazione tra il verde e le città e il giardino e la salute.

Intanto però un cosa va detta: gli eventi della portata di “Vestire il Paesaggio” sono molto rari in Italia, ancora di più se si considera la forte presenza delle istituzioni, che assicurano un’attenzione insolita nel panorama del nostro paese: le idee, le valutazioni e le proposte che escono da questi convegni hanno dunque modo di diventare progetti concreti, con applicazioni reali, portati avanti da un’autentica volontà politica.

“Vestire il Paesaggio” diventa così occasione di confronto e dialogo, non solo tra paesaggisti e vivaisti, ma soprattutto tra il mondo del verde e le istituzioni, elemento distintivo che, a fronte di eccellenti professionisti, può fare davvero la differenza nel migliorare la qualità di vita dei cittadini del Bel Paese. Insomma, per una volta, in Toscana l’industria del verde italiana funziona davvero.